Nota: scritto il 2 novembre 2002, durante la sessione IRC di Live ZetaTalk.
Lo spostamento dei poli troverà le stagioni già nel caos. Nei mesi che portano allo slittamento dei poli si avrà una continuazione, ma in senso ancora più estremo, delle attuali irregolarità del tempo. Gli inverni vengono attualmente interrotti da irruzioni di caldo che inducono la vegetazione a fiorire in anticipo, ma poi ritornano le gelate invernali che uccidono i germogli. Le estati sono troppo piovose, con alluvioni disastrose che sommergono i raccolti, poi però arrivano lunghi periodi di siccità che seccano qualunque cosa sia riuscita a svilupparsi. Le piante continuano a lottare contro questi sbalzi, ed in generale non muoiono, piuttosto non riescono a produrre più i prodotti attesi dai contadini. Gli animali sono anch’essi confusi dalle stagioni e si accoppiano fuori tempo e gli uccelli migratori perdono la rotta durante le migrazioni annuali. La vita dell'oceano ultimamente sta spingendosi a latitudini non usuali, e le specie locali muoiono o migrano, ma anche in questo caso non si arriva alla morte della specie ma ad una decimazione del numero di esemplari. Tuttavia, allo spostamento dei poli, questi cambiamenti diventeranno estremi, di modo che sia la vita animale che vegetale, in cielo ed in mare, sarà decimata al punto tale che molte specie si estingueranno. Tale devastazione colpì in passato i robusti mammut, che si trovarono di colpo nell'Artide e non fecero in tempo ad adattarsi ed a sopravvivere. Che cosa allora troveranno i superstiti umani, subito dopo lo spostamento dei poli?