ZetaTalk: Slittamento Dei Poli
Una reazione comune fra gli esseri umani riguardo
allo slittamento dei poli così come presentato da noi, è di pensare che
l'opzione migliore sia quella di farsi travolgere dai maremoti, seppellire dai terremoti,
o travolgere dagli uragani e così fare una morte rapida. La reazione della
maggior parte dei superstiti agli innumerevoli disastri sarà invece di
sedersi sotto shock ad aspettare la morte. Immaginate un disastro come quello
delle torri gemelle, ma senza che nessuno arrivi a soccorrere le
vittime.
Niente più viveri, nessun salvataggio
finanziario, nessun'attenzione da parte dei mezzi di comunicazione. Tutto ciò
provocherà essenzialmente depressione, e la volontà di reagire si affievolirà
col passare del tempo. Le malattie si diffonderanno e permetteranno a tante
persone, confuse ed incapaci di reagire, di andarsene in silenzio.
Noi presentiamo uno scenario alternativo in cui
occorre lottare per sopravvivere in primo luogo, dover affrontare dei viaggi e
dei pericoli, o vivere una doppia vita di incertezze sapendo che i governi vi
stanno nascondendo la verità. Anche se si superano questi problemi a breve
termine, il problema maggiore appare in lontananza come una nube oscura. La
vita nei tempi futuri vedrà foreste morenti, mancanza di bestiame, di greggi e
di fauna selvatica da mangiare, piante che non fioriranno. Aggiungete a questo
la descrizione di un mondo alla Mad Max, in cui la legge ed il governo saranno
inesistenti o di tendenza egoistica, con il problema delle bande di
saccheggiatori e la necessità di condurre un’esistenza umile per sempre
pensando solo a sopravvivere. Poi il periodo di oscurità vulcanica di 25 anni, il cambiamento del clima che
richiederà adattamenti della vegetazione che lotterà per sopravvivere. Agli
uomini sembrerà che non arriverà mai il giorno in cui uno possa sedersi
tranquillamente sul portico di casa, e godersi un bel tramonto. Quelli con
bambini temeranno di non poterli istruire e che i loro figli vivranno fino all'età
adulta con problemi di salute, denti che cadono, malattie dolorose, e che
verranno allevati in un mondo che è un vero incubo. Quelli con una salute
difficile temeranno di trasformarsi in un peso per gli altri, che questo
declino avverrà in modo lento che essi stessi ne saranno ignari, che
diventeranno dei dementi o cadranno in coma per fame, incapaci ormai di
controllare in alcun modo la propria vita.
Ecco quindi che ci sono enormi preoccupazioni per chiunque prenda il
messaggio anche solo semi-seriamente e la prima considerazione comunque è che
questo è un incubo da evitare. Così, date queste prospettive, per che cosa vale
allora la pena vivere?
- Le
persone realmente nel Servizio-Altruistico non hanno grandi problemi
valutando questo scenario, poichè sceglieranno rapidamente che varrà la
pena di vivere per gli Altri e prenderanno le loro decisioni di
conseguenza. Non è diverso dal modo in cui vivono già oggi. Le persone
altruiste anche se sanno di avere il cancro, non smettono mai di pensare a
chi dipende da loro ed adattano di conseguenza la propria vita. Possono
venire a sapere che qualcuno di famiglia o un vicino è caduto in disgrazia
ed allora offrono ciò che hanno e lo condividono con gli Altri. Oppure
sanno che qualcuno sta trascurando le proprie responsabilità ed intervengono
al loro posto a colmare il vuoto, facendo da padre a dei bambini orfani o
cose simili. Quindi, chi è fortemente nel Servizio-Altruistico
probabilmente non si chiederà mai "perchè vivere?" poichè
sa che i tempi di crisi in particolare richiedono un’
assistenza attiva e costante verso il prossimo in difficoltà.
- Quelli
fortemente nel Servizio-Egoistico reagiscono in un modo simile, ma in
senso del tutto opposto. Come fanno abitualmente nelle loro decisioni
quotidiane, osserveranno attentamente
la situazione per vedere come approfittare meglio della loro posizione per
aumentare il potere o il piacere personale. Essi penseranno infatti che
dopo i cataclismi ci saranno nuove occasioni per fare ancora più vittime e
saccheggi. Ecco quindi che nemmeno le persone fortemente dedite al
Servizio-Egoistico arriveranno mai a dire "perchè vivere?"
anzi staranno lì a leccarsi i baffi ed a sfregarsi le mani con impazienza.
- Saranno
invece gli indecisi quelli che probabilmente diranno, "perchè
vivere?" poichè non essendosi ancora polarizzati in uno o
nell’altro senso, penseranno solo
a come cambierà in peggio la propria vita ed a come vivranno ogni
giorno insieme agli altri, o di quale sarà il prezzo da pagare per
sopravvivere. Il riferimento è sempre il proprio Ego, proprio come un bambino
che si focalizza sempre e solo su se stesso. Come questo mi influenzerà,
cosa io farò davanti a questa eventualità, o una volta rimasto senza le
risorse che mi aspetto debbano essere sempre a mia disposizione. Lo
spirito immaturo estende lo scenario dei cataclismi secondo un orizzonte
limitato, solo fino a dove vede la propria vita ma non riesce ad andare
oltre. Il lavoro non ci sarà più, gli amici e la famiglia possono
essere morti o fuggiti via, le scorte esaurite, i servizi pubblici non più
garantiti, né vi sarà nessuno da cui andare a reclamare. Saranno quindi
proprio gli immaturi, gli indecisi, che dopo i cataclismi presenteranno
alle guide i maggiori problemi di motivazione per sopravvivere.
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